Il progetto riguarda il recupero edilizio di un casale in stato di completo abbandono, situato su un’altura nella campagna siciliana.

Nel pieno rispetto dei volumi preesistenti, l’intervento è stato condotto attraverso mirati inserimenti e sottrazioni, calibrati per valorizzare l’identità originaria dell’edificio.

La distribuzione degli spazi interni è stata completamente riorganizzata, mantenendo unicamente i tre muri di spina e le murature perimetrali. Alla pietra siciliana della struttura originaria si affianca, in contrappunto, il bianco candido delle nuove tramezzature.

Al piano terra, la zona servizi (cucina, bagno, lavanderia e ripostiglio) è concepita in modo compatto ed efficiente, mentre l’area living si apre come un ampio spazio a doppia altezza. Qui un elemento murario, attrezzato a libreria, camino e contenitore, funge da divisorio tra le funzioni di pranzo e soggiorno.

L’intero casale è attraversato longitudinalmente da una passerella che, al piano superiore, distribuisce l’accesso alle camere da letto, affacciandosi da un lato sulla zona living e dall’altro sulla corte interna. Oltre alla funzione distributiva, la passerella consente di vivere l’edificio da prospettive sempre nuove e inaspettate.

La grande corte interna si configura come uno spazio filtro tra esterno e interno, dal quale si accede anche a un piccolo annesso adibito a biblioteca.

Giochi di prospettiva, specchi d’acqua ed elementi architettonici sia verticali che longitudinali contribuiscono alla creazione di uno spazio fluido e dinamico, mutevole nelle diverse ore del giorno.

All’esterno, un ampio solarium si sviluppa attorno a una piscina a sfioro con vista privilegiata sulla campagna. Un muro preesistente, conservato come testimonianza del passato, conferisce forte carattere allo spazio e si erge a quinta scenica di separazione tra natura e costruito.